Peppe Valarioti, una voce che ha squarciato le tenebre
- Francesco Garofalo

- 19 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Ci sono delle persone che non hanno amato i riflettori. Ma di sicuro, hanno fatto un rumore assordante. Un "chiasso", che ha dato fastidio.
Siamo in Calabria, nella Piana di Gioia Tauro, dove svanisce il grande sogno: il quinto centro siderurgico. La storia di Peppe Valarioti, merita di essere raccontata e soprattutto, fatta conoscere ai giovani. Dirigente della sezione di Rosarno del Pci, attivissimo negli anni ‘70 nella denuncia dei fenomeni corruttivi di stampo mafioso che riguardavano soprattutto l’intercettazione dei fondi dell’investimento straordinario nel Mezzogiorno: "lo Stato italiano, per la prima volta nella sua storia, aveva destinato miliardi per costruire porti, aeroporti, strade, autostrade, scuole, ospedali, asili – ricorda Giuseppe Lavorato, già deputato –.
A seguito delle sue continue denunce, nella notte dell’11 giugno 1980, Peppe Valarioti muore assassinato a colpi di lupara. Peppino è stato ed è un patrimonio di tutti, un uomo giusto tra i giusti. Sempre schierato dalla parte della povera gente, in un territorio difficile. Si è opposto, con tutte le sue forze, alle ingiustizie, ai soprusi e all"arroganza, fino all'estremo sacrificio. Con il suo impegno, ha testimoniato da che parte stare e soprattutto, ai giovani ha fatto capire che c'è un'altro modo possibile di vivere la vita. Il sudore, la sofferenza e lo sfruttamento dei braccianti, ne ha fatto la ragione del suo percorso, suo malgrado, breve. Peppino ha squarciato le tenebre delle connivenze e dei silenzi, si è schierato contro il caporalato, forma odiosa che spezza la schiena e offende la dignità delle persone.
La storia di Valarioti è quella di una Calabria inedita, rappresentata dal volto di un giovane di 30 anni, alto, capelli scuri mossi e due grandi lenti quadrate e spesse sugli occhi. Le stesse, grazie alle quali, probabilmente, riusciva ad avere uno sguardo lungimirante sulla sua terra e sul mondo, in generale. Proprio per questo Peppe Valarioti, insegnante, consigliere comunale, è stato fatto fuori.












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